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ARTE E CURA DI SE'

La via dell’arte come percorso di trasformazione

I corsi e i seminari di Arte e cura di sé esplorano quell’aspetto del lavoro artistico che ha a che fare con la dimensione autobiografica dell’opera d’arte e con la ricaduta trasformativa su sé stessi. Chi si dedica all'arte non ottiene sempre un miglioramento a livello personale ma un cambiamento avviene sempre se il potenziale di trasformazione interiore dell’arte è posto in primo piano – allora praticare la via dell’arte può diventare una formidabile occasione per agire anche su di sé. Gli artisti che nei secoli si sono occupati di alchimia lo sapevano bene. Cos’è in fondo la pratica dell’arte se non la lavorazione della materia e la sua trasfigurazione in qualcosa che vorrebbe essere più elevato, prezioso, nobile, puro come l’oro? Approfondisci

Disegno di donnae che non vede ma sente

Tra arte e sogno

L’arte visiva per mettere in scena i sogni e le immagini della mente

 

Domenica mattina, una volta al mese, a Bergamo

Il lavoro sui sogni si svolge attraverso le immagini e il racconto. Nel laboratorio usiamo le pratiche artistiche per esprimere, raccontare, condividere, drammatizzare, leggere, rivivere e rielaborare i sogni. Lavorare sui sogni ci permette di conoscere il nostro mondo interno. In questo modo viene espresso il messaggio esistenziale e il potenziale di trasformazione che un sogno porta con sé. Il lavoro ci permette di riconoscere parti della nostra personalità e di riappropriarci della vitalità che ogni parte esprime. 

ARCHIVIO

Giornate di Arte e cura di sé con laboratori esperienziali

Acquerelli dal cuore

L’errore amico

Il seminario, rivolto a counselor, docenti, artisti e appassionati di cura di sé, è dedicato all’errore come occasione di conoscenza e scoperta. L’incontro mette a fuoco la necessità di un atteggiamento capace di sperimentare e sbagliare per conoscere e trovare soluzioni, nuove idee e nuovi punti di vista. Il counselor che aiuta il cliente a tollerare ciò che non va secondo il suo desiderio e a vedere nell’imprevisto l’indicazione per una occasione di crescita, crea la premessa per un cambiamento. 

ARGOMENTI – L’errore nell’apprendimento. L’importanza del caso e dell’imprevisto nel pensiero creativo. Sincronicità e empowerment. Il racconto di sé nel counseling. 

LABORATORIO – L’errore, finalmente

Errare, vagare, sbagliare sono atteggiamenti fondamentali per il pensiero creativo; gli artisti spesso provocano errori tecnici intenzionalmente. Il grande fotografo Man Ray, per esempio, presentava la maggior parte delle proprie scoperte come incidenti tecnici. I suoi famosi rayogrammi e le solarizzazioni nascono da un atteggiamento di sperimentazione che contempla la necessità del caso, dell’imprevisto, dell’errore. Non si vorrebbe mai sbagliare eppure errare è parte integrante della condotta umana – ha un valore importante nel processo di apprendimento, sia umano che animale – si apprende anche per tentativi ed errori. Fare supposizioni anche errate è parte fondamentale del procedimento dello scienziato. 

Durante il seminario verranno prese in considerazione le opere di alcuni artisti e artiste contemporanei che ci mostreranno come l’attitudine dell’artista a sperimentare possa essere utile anche nella cura di sé. La giornata inizierà con un’introduzione teorica a cui seguirà una fase pratica di sperimentazione, di trasformazione e di scoperta di nuove possibilità creative. Si utilizzeranno tecniche pittoriche e fotografiche. Attività di condivisione e discussione in gruppo completeranno la giornata. 

La dimensione processuale nella creatività e nel counseling

La giornata intende fornire competenze specifiche sul Processo creativo in rapporto al Counseling. La fiducia nel processo consente di agire in sintonia con le necessità profonde che portano al benessere di un individuo. Fidarsi, stare nel non sapere, rispettare i tempi del cliente sono qualità fondamentali per un Counselor – metterle in pratica richiede una solida fiducia nel processo. Anche l'artista deve rispettare i tempi che il Processo creativo impone, fidandosi che la giusta soluzione maturi. Attraverso la sperimentazione di alcuni procedimenti e tecniche di tipo artistico, il Counselor impara a sintonizzarsi con il Processo creativo per riconoscere e gestire con consapevolezza le varie fasi della sessione di Counseling. 

ARGOMENTI - Il Counseling processuale. Una mappa per orientarsi: il modello a quattro vertici – Accoglimento (A), Confronto (C), Conoscenza (K), Fiducia nel processo (O). L'opera come processo. Il principio del giudizio differito. Prime indicazioni sulla decodifica dell'opera.

LABORATORIO - La fermezza, la fluidità. Dipingere sull’acqua

Attraverso l'antica tecnica dell'inchiostro fluttuante, chiamata anche Suminagashi, dipingiamo sulla superficie dell'acqua e poi stampiamo il dipinto sulla carta. La fluidità dell'inchiostro e dell'acqua crea immagini evocative. Se restiamo in ascolto del processo di genesi dell'opera notiamo che è l’opera stessa a suggerire il susseguirsi delle azioni, mostrando ad ogni passaggio l’indicazione per l’operazione successiva. L'opera ha un suo preciso svolgimento, un ritmo, una logica che ne costituiscono gli aspetti formali e di contenuto. Occorre riconoscere le aspettative, sospenderle, aprirsi al processo generativo, accogliere quello che viene. Occorre lasciar fare alla mano, all’acqua, al colore, alle forze e ai materiali che, incontrandosi, rispondono l’uno alla consistenza dell’altro producendo un preciso risultato. Occorre dialogare con i procedimenti che usiamo. All'inizio del lavoro non sempre emerge un senso ma se accettiamo di non comprendere subito quello che viene e pratichiamo una lettura non condizionata, scopriamo la circolarità dello svolgersi dell'opera, il ritmo che porta al compimento. 

Il pensiero creativo nel Counseling individuale

Nelle sessioni di Counseling la conoscenza dei principi della creatività permette al Counselor di aiutare il cliente ad uscire da percorsi di pensiero improduttivi per aprirsi a nuovi modi di vedere e trovare così possibilità e modi di vivere più consoni alla fluidità e mutevolezza della vita. Anche se la Sorgente creativa è feconda e disponibile non sempre riusciamo a connetterci ad essa per ricevere quello di cui abbiamo bisogno. Le tecniche artistiche e creative possono aiutarci a entrare in contatto con il nostro Sé creativo, sbloccando situazioni statiche o di difficile sviluppo. Le lezioni frontali, l’approccio esperienziale e le sedute dimostrative daranno ai Counselor indicazioni utili per attivare l’immaginazione creativa nel cliente.

ARGOMENTI - Le fasi del Processo creativo. Processi di pensiero non lineare. Libera espressività e Pensiero divergente. Lavorare su blocchi e condizionamenti. Sviluppare il potenziale creativo del cliente. La funzione mediatrice dell’immagine. Il segno, la traccia per creare un nuovo racconto.

LABORATORIO - La traccia lasciata dal fuoco

La superficie del foglio è una pelle sensibile, il passaggio di una fiamma lascia una traccia, una ferita, un segno indelebile. L’incontro dialettico tra fuoco e materia, il processo che genera il segno, il segno come memoria di un’azione, il gesto come traccia sono alcuni dei temi su cui mettiamo l’attenzione in questo secondo laboratorio. Uscendo dal modo abituale di disegnare esploriamo varie possibilità di contatto tra gesto e foglio, tra materia ed energia. Scopriamo che un segno, per essere incisivo, non puo' essere ripetitivo, spento, monotono ma si nutre del contatto con un'energia interna, una forza, un intensità che collega colui che lo produce con la Sorgente. Il gesto del pittore parte da dentro, si connette a quell'area profonda che trascende i personali dubbi e le insicurezze per esprimere le proprie potenzialità.

Sguardo, percezione, ascolto

Il cliente tende a non mettere in discussione la propria percezione della realtà e così facendo si infila in percorsi di pensiero ripetitivi, senza via d'uscita. Per sbloccare deve saper sospendere le proprie certezze e affrontare il vuoto, sostare nell’epoché, fare tabula rasa, attendere l’insight. Lo può fare se sa ricondurre i momenti di apertura all’interno di un percorso che organizza e dà senso all’esperienza. Sospendere le preconcezioni e adottare uno sguardo ripulito dai molti condizionamenti percettivi e di pensiero è una meta anche per il creativo che vuole trovare la propria personalità artistica. Attraverso spunti di riflessione sull’arte e pratiche di sensibilizzazione percettiva il counselor migliorerà la qualità della propria presenza durante le sessioni con il cliente.

ARGOMENTI - La centratura, l’ascolto e la percezione non condizionata. L’atteggiamento fenomenologico. Fissità funzionale e stereotipi. Osservazione e rappresentazione. La lettura dell’immagine, il feedback e la decodifica degli elaborati. 

LABORATORIO - Aria - Il respiro incontra il colore

In questo terzo incontro usiamo il lavoro artistico per rinnovarci, per rendere nuovo e fresco il momento presente. Attraverso il respiro entriamo in risonanza con le forze generative che creano vita e forme. Disegniamo ciò che vediamo, non ciò che pensiamo di vedere. Impariamo dalla natura osservando le forze che modellano una struttura. Notiamo la memoria che affiora dalla forma. Dagli elementi naturali cogliamo lo svolgersi delle azioni che l'hanno costituita: le spinte espansive e contrarie, l’andamento di crescita, le tensioni, gli ostacoli incontrati nello sviluppo. Il soffio, il respiro si fanno gesto e incontrano il colore, la carta, l'intenzione.

Immagine, immaginazione e dimensione simbolica

Percezione e intuizione si danno soprattutto per immagini, le quali – prossime alla nostra esistenza diurna e onirica – comunicano secondo un loro proprio modo, non sempre compreso. Hanno valenze multiple che richiedono un approccio di tipo simbolico. Il “mundus imaginalis”, così definito da Henry Corbin, è il luogo originario del simbolico, la zona di confine dove sorgono immagini di particolare forza e bellezza, portatrici di maggior significato. E’ lo spazio della generatività. E’ lì che andremo ad attingere immagini personali e significative e insieme cercheremo di comprenderne gli aspetti simbolici. Questo incontro punta a lavorare specificamente sull’empowerment, a costruire nel praticante aree di forza e potere creativo.

ARGOMENTI - Pratiche immaginative e cura di sé. L’immaginazione simbolica nelle pratiche di Counseling. Il mondo immaginale come luogo di contatto tra visibile e invisibile. Tecniche immaginative applicate al Counseling individuale. 

LABORATORIO - La terra, l’opaco, l’ombra e l’immagine

Secondo il mito l'origine della pittura risale alla pratica della skiagraphia – l’atto di delineare con un tratto il contorno dell’ombra prodotta da un oggetto. Plinio il Vecchio narra di come la giovane Corinzia, disperata per la partenza imminente dell’amato, scoprì la pittura cercando un modo per trattenere con sé la sua immagine. Il padre, vasaio di Corinzio, delineò il contorno dell’ombra del volto del giovane e ne trasse un profilo in argilla. 

La pittura trae origine dalla necessità di presentificare, attraverso una rappresentazione, qualcosa che non è presente. L’immagine si sgancia dal corpo originario e diviene elemento a sé. La luce e l'ombra sono elementi costitutivi della visibilità e della pittura ma caratterizzano anche aspetti della nostra interiorità, aspetti che possono emergere grazie al fare artistico. Durante il laboratorio diamo forma a immagini che vivono nell’immaginazione e cerchiamo di decodificare alcuni dei molti aspetti che le costituiscono.

​L’uso della fotografia nella cura di sé e nel Counseling

Varco di luce sul lago d'Endine

La parte introduttiva del seminario è dedicata all’approfondimento teorico del tema della giornata e alla conoscenza del lavoro di artisti e artiste che usano la fotografia. Seguirà il Laboratorio di arti visive – uno spazio pensato per sperimentare e ricevere stimoli e indicazioni sia di tipo tecnico che teorico. Durante la fase pratica utilizzeremo tecniche pittoriche e fotografiche, lavoreremo con fotografie esistenti e con nuovi scatti innescando un processo di trasformazione e di scoperta di nuovi significati. Prenderemo in considerazione la fotografia sia come strumento per lavorare su di sé che come strumento di interazione nella relazione. Entrambi i modi prevedono la creazione di consapevolezza attraverso la lettura dell’immagine, finalizzata alla ricerca dei significati latenti. E’ dalla capacità di decodificare gli elementi presenti nella fotografia che possiamo trarre il senso del fare (nostro e del cliente). Comprendere il lavoro svolto, imparare dalle immagini prodotte permette di trarre senso e slancio per produrne di nuove dando un significato e una direzione al lavoro e a tutta la ricerca. Attività di condivisione e discussione in gruppo completeranno la giornata.​

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